Con il termine “ftalati” si indicano particolari sostanze chimiche utilizzate in particolare per rendere più pieghevoli e resistenti i materiali plastici, ma non solo.

In questa pagina, vediamo un po’ a che cosa ci riferiamo parlando di ftalati, dove sono presenti queste sostanze, perché fanno male e come evitarle.


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Che cosa significa “ftalati”

La parola “ftalato” viene da “acido ftalico”, cioè dall’unione di “ftalico” con il suffisso “-ato” caratteristico in chimica di sali ed esteri. In particolare, il suffisso si usa nella denominazione di sostanze derivate da acidi con il nome che finisce in “-ico”.

Questo accade proprio per gli ftalati che sono esteri proprio dell’acido ftalico, autenticamente originari di laboratori, non di belle città fuori dai confini nazionali.

Che cosa sono gli ftalati e dove si trovano

Ma che cosa vuol dire che gli ftalati vengono definiti come “esteri dell’acido ftalico”?

Significa che sono il risultato di un ben preciso processo chimico: l’esterificazione. Si tratta di una reazione che viene prodotta generalmente utilizzando acidi carbossilici, ma può essere effettuata anche a partire da acidi organici. Per realizzare l’esterificazione, l’acido è fatto reagire con l’alcol grazie a un catalizzatore.

I due reagenti danno luogo a una condensazione il cui risultato finale è un estere.

Ftalati in cosmetici e carta da forno: in quali prodotti si trovano

Troviamo ftalati nei cosmetici, come smalti e profumi, e in prodotti che vengono a contatto con gli alimenti, come per esempio la carta da forno. Gli esteri dell’acido ftalico hanno un ruolo rilevante anche nel settore tessile, dove trovano applicazione nelle stampe su abiti, camicie e magliette. Sono utilizzati per la realizzazione di scarpe e borse morbide.
Nella maggior parte degli oggetti in polivinilcloruro di uso quotidiano è presente una certa percentuale di questa sostanza chimica, compresi i giocattoli.

Si trovano ftalati negli alimenti in piccole tracce ma da prendere comunque in considerazione: vengono ingeriti consumando latte intero, carni grasse, pollame, olio, panna e margarina. Il regolamento 2018/2005/Ue stabilisce che la proporzione della presenza di ftalati in un materiale non deve superare lo 0,1%.

A che cosa servono gli ftalati

Gli ftalati sono usati nella produzione in diversi settori merceologici perché sono ottimi agenti plastificanti.

Potrebbero indossare l’impermeabile del tenente Colombo e un “lancia plastica”, ma sono molto meno sofisticati: vengono aggiunti alle molecole dei polimeri per migliorarne la modellabilità. Infatti, un materiale plastico addizionato con uno ftalato diventa più morbido e flessibile. In particolare, gli ftalati si usano per produrre oggetti in PVC, un materiale plastico molto usato nell’industria, in particolare sei settori manifatturiero, automotive e alimentare.

Noi di Faroflex offriamo porte a strisce in PVC senza ftalati, un prodotto sicuro per la salute di tutti.

Perché gli ftalati possono essere nocivi per gli esseri umani

Gli ftalati possono avere effetti negativi sull’apparato riproduttivo dei mammiferi, quindi riducono anche la fertilità di uomini e donne.

Alcuni studi hanno poi evidenziato influenze nocive di questi esteri sul sistema endocrino e su reni e fegato. Tra le patologie messe in relazione con queste sostanze chimiche ci sono diabete, asma e alcune forme di tumore.

A partire dal 7 luglio 2020 è stato introdotto il divieto di mettere sul mercato prodotti contenenti per questi tipi di ftalati:

  • di-2-etilesilftalato (DEHP);
  • diisobutilftalato (DIBP);
  • dibutilftalato (DBP);
  • benzilbutilftalato (BBP).

La misura è contenuta nel regolamento 2018/2005/Ue, realizzato per modificare l’allegato XVII del Regolamento REACH con le restrizioni.

Come evitare gli ftalati

Per evitare di esporsi agli ftalati ci viene in aiuto la composizione dei prodotti che utilizziamo abitualmente: va sempre consultata per capire se sono presenti sostanze chimiche nocive o meno.

Ecco alcuni consigli per evitare contatto e ingestione di ftalati:

  • Per quanto riguarda l’alimentazione, un buon modo per tener lontani gli esteri dell’acido ftalico è preferire i cibi freschi rispetto a quelli in scatola.
  • Evitare i profumi per l’ambiente preferendo gli aromi avvolgenti degli oli essenziali.
  • Se servono vernici per lavori domestici di bricolage, assicurarsi sempre, consultando la composizione, che non contengano composti organici volatili, indicati spesso con gli acronimi VOC oppure COV.
  • Ovunque sia possibile, utilizzare contenitori in vetro e non di plastica.
  • Preferire sempre i detersivi biologici.
  • Acquistare solo giocattoli fatti con materiali naturali come, per esempio, il legno.

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