Dobbiamo diventare un po’ tutti come Atlante, che reggeva il mondo. Anche attraverso il riciclo del PVC.

Dobbiamo sostenere la Terra con idee e azioni che rendano la società produttiva conciliabile con il mondo naturale e la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi.

Nell’articolo raccontiamo perché è indispensabile riciclare il PVC, come farlo e come viene smaltito se sfugge alla raccolta differenziata.

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Il PVC è un materiale ecologico

La sapevi che il PVC è un materiale ecologico?

La sostenibilità ambientale è perfettamente rispettata dal ciclo di vita dei prodotti costituiti da questo polimero, il polivinilcloruro.

I processi di produzione, di uso e di riciclo del PVC non hanno un impatto negativo sull’ambiente. Infatti, il PVC non si deteriora. Di conseguenza, non contamina il suolo né lo strato freatico, cioè la falda costituita dall’acqua che penetra nel terreno.

Inoltre, all’interno del PVC c’è relativamente poco carbonio: in percentuale, l’elemento costituisce meno del 40%. Dunque, smaltire polivinilcloruro non comporta grandi emissioni di CO2 nell’atmosfera.

Life Cycle Assessment (LCA)

Le valutazioni sull’impatto ambientale del PVC sono effettuate secondo il modello di analisi Life Cycle Assessment, cui si fa spesso riferimento con l’acronimo “LCA”.

Viene presa in considerazione ciascuna fase del ciclo di vita di un prodotto: dall’estrazione delle materie prime ai processi per realizzarlo, dal suo utilizzo al suo smaltimento.

A ogni stadio del ciclo è assegnato un valore significativo del suo impatto ambientale.

Uno dei parametri considerati più importanti è relativo all’incremento dell’effetto serra antropogenico che viene quantificato sulla base dell’unità di misura della CO2 equivalente. In questo modo, si ha una dimensione che dà un ordine di grandezza delle emissioni nocive per l’ambiente.

Perché è importante riciclare PVC

Il recupero del PVC è importante per numerosi motivi, che riguardano lo smaltimento della plastica e la sostenibilità ambientale, ma anche altri aspetti.

Secondo i risultati e le indicazioni di diversi studi condotti a livello internazionale, il riciclo del PVC permette di ridurre le emissioni di CO2 nell’ambiente.

Si calcola che ogni chilo di PVC riciclato corrisponda a una riduzione delle emissioni di CO2 di due chili.

Un’altra ricaduta positiva del PVC riciclabile riguarda l’occupazione. Infatti, il recupero del polivinilcloruro porta alla creazione di nuovi posti di lavoro. Nella fattispecie, ciascuna tonnellata di PVC riciclata equivale a due posti di lavoro in più.

C’è un ultimo aspetto da considerare, ma non meno importante dei primi due. Anzi.

Le operazioni di riciclo corrispondono anche a un considerevole risparmio energetico. È stato calcolato che riciclare PVC fa ottenere un risparmio del 90% rispetto a produrre ex novo il materiale.

Come si ricicla il PVC

Sono stati sviluppati tre metodi per recuperare il polivinilcloruro e dargli una seconda vita (o una terza, una quarta, e così via).

Vediamo quali sono per rispondere a chi si domanda come si ricicla il PVC.

Che venga da serramenti domestici, da oggetti d’uso quotidiano o da prodotti usati nei luoghi di lavoro e di produzione, il polivinilcloruro rientra nel ciclo produttivo attraverso trattamenti meccanici, chimici o energetici.

Riciclo meccanico del PVC

Il trattamento meccanico cui è sottoposto il PVC riciclabile consiste nel ridurre il manufatto in tante piccole scaglie. Questo passaggio permette di effettuare un’ulteriore lavorazione: il materiale così scomposto viene miscelato per trovare forma nuova in un nuovo prodotto.

Recupero chimico

Nel riciclo chimico del PVC, l’oggetto viene sottoposto alla scomposizione chimica nei diversi elementi che lo costituiscono. Così ottiene una resina simile a quella da cui era stato ottenuto il prodotto iniziale.

Trattamento energetico

Il recupero del PVC sul piano energetico avviene attraverso la termovalorizzazione. Attraverso la combustione dei rifiuti in polivinilcloruro si ottiene energia elettrica. Infatti, viene generato vapore che aziona turbine che danno infine elettricità.

Che cosa si può fare con il PVC

Nel mercato odierno il PVC vergine o riciclato trova impiego in numerosi contesti.

Siamo circondati nella quotidianità da oggetti fatti con questo tipo di plastica amica della sostenibilità energetica.

In particolare, nelle case, il PVC è presente sotto forma di infissi, tubature dell’impianto idraulico, grondaie, cavi dell’elettricità, rivestimenti, pellicole per gli imballaggi.

Ma il polivinilcloruro non manca neanche negli ambienti di produzione, nei magazzini e negli spazi refrigerati del settore alimentare. Spesso assume la forma delle porte a strisce in PVC.

Come si smaltisce il PVC

Se il PVC non viene selezionato attraverso la raccolta differenziata, deve essere smaltito e “riciclato” solo sul piano energetico. Infatti, in questo caso, entra a far parte dell’insieme dei rifiuti che sono sottoposti a combustione nei termovalorizzatori con l’obiettivo di ottenere elettricità.

Uno dei punti critici delle attività di riciclo del polivinilcloruro è la sua raccolta in vista della lavorazione che lo porta a essere riutilizzato per nuovi scopi.

L’impegno dell’industria europea nel riciclare PVC

Le industrie in Europa si sono impegnate proprio sul fronte della raccolta degli oggetti in PVC con l’obiettivo di riciclarne il materiale.

L’associazione VynilPlus ha come obiettivo la minimizzazione dell’impatto ambientale di ogni processo che coinvolga il PVC, materiale riciclabile ed ecologico, se ben utilizzato.

Il modello di riferimento nel muoversi verso il traguardo di una società produttiva sostenibile è il “waist recycling project”, abbreviato con l’acronimo “Wrep”. Questo paradigma ha importanza proprio nel favorire il recupero dei manufatti in polivinilcloruro in vista del riciclo.

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