Se per lo smaltimento della cena basta una passeggiata, per lo smaltimento del PVC con quattro passi potremmo fare indigestione.

Che cos’è lo smaltimento dei rifiuti e a che cosa serve?

In questa pagina ce ne occupiamo con particolare riferimento al polivinilcloruro, o cloruro di polivinile, materiale plastico usato nell’edilizia e in altri settori industriali. Scopri cosa dice a riguardo la legge, che differenza c’è tra riciclo, recupero e smaltimento, e quali sono i costi da sostenere.

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Che cos’è lo smaltimento dei rifiuti

Lo smaltimento è la fase finale del ciclo cui sono sottoposti i materiali considerati ormai scarti: costituisce, quindi, la conclusione del ciclo dei rifiuti. In sostanza, consiste nell’assegnare i materiali da buttare alle discariche dove vengono sottoposti ai trattamenti necessari a ridurne drasticamente l’impatto ambientale.

Questo processo riguarda esclusivamente quei rifiuti che non possono essere nuovamente valorizzati e utilizzati per attività utili.

Impianti di smaltimento: che cosa sono

La gestione dei rifiuti ha come obiettivo la tutela dell’ambiente, del paesaggio e della salute di cittadini e cittadine.

Per evitare la diffusione di malattie o sostanze nocive, i materiali di scarto devono essere eliminati dai contesti di vita e lavoro quotidiani. In questo panorama giocano un ruolo importante gli impianti di smaltimento.

Si tratta di luoghi in cui tecnologie ingegneristiche sono utilizzate per individuare oggetti da recuperare in vista del riciclo e per trattare i materiali che non possono essere recuperati. All’interno di questi stabilimenti, i rifiuti sono suddivisi in categorie ben precise per identificare il trattamento più adatto a ridurne l’impatto ambientale.

In più, proprio sulla base della catalogazione, gli scarti che non possono essere riciclati sono indirizzati a sistemi di stoccaggio specifici.

Riciclo e smaltimento dei rifiuti: qual è la differenza

Ci siamo già occupati del riciclo del PVC in un articolo precedente.

Qui facciamo qualche passo indietro e prendiamo in considerazione il ciclo di vita dei prodotti, che siano in materiale plastico, come il polivinilcloruro, o fatti con altri composti. Infatti, proprio con un ampio sguardo sul ciclo di vita dei prodotti si coglie la differenza tra riciclo e smaltimento.

Il primo ha l’obiettivo di introdurre i prodotti che si sono ormai trasformati in rifiuti all’interno di logiche di economia circolare. Secondo questa prospettiva, ciò che è stato scartato può tornare a un nuovo ciclo di vita come prodotto nuovo dopo trattamenti ad hoc.

Al contrario, le operazioni di smaltimento hanno lo scopo di trattare i rifiuti in modo da ridurre al minimo l’impatto ambientale.

Che differenza c’è tra recupero e smaltimento

La normativa che regolamenta gestione e trattamento dei rifiuti sottolinea anche la differenza tra recupero e smaltimento.

Il testo che la chiarisce è quello dell’art. 6 citato del D. Lgs 22/1997. Con la parola “smaltimento” ci si riferisce alle procedure conclusive del ciclo dei rifiuti, materiali da scartare definitivamente, con “recupero” il riferimento va a operazioni finalizzate a reintrodurre oggetti buttati in attività utili.

Mentre il riciclo implica lavorazioni che dai rifiuti ottengono materie prime per produrre nuovi oggetti, il recupero assegna nell’immediato una nuova funzionalità a prodotti scartati.

Come si smaltisce il PVC

Il PVC è generalmente riciclabile, ma il polivinilcloruro contaminato da sostanze di vario tipo può non esserlo.

La termovalorizzazione interviene in questi casi: infatti, viene utilizzata per ricavare energia da tutti quegli scarti in materiale plastico che non possono essere riciclati. Si tratta di un processo che ricava dagli scarti energia termoelettrica e combustibili alternativi chiamati “CDR”, cioè “combustibili derivati da rifiuti”.

Il codice di smaltimento del PVC

I prodotti sono contrassegnati da un numero, racchiuso in un triangolo con gli angoli smussati, insieme con una sigla sottostante: si tratta del codice che dà informazioni su come gestire quel determinato oggetto una volta che diviene rifiuto.

Per il polivinilcloruro il codice numerico racchiuso nel triangolo di frecce è “03” mentre la sigla è equivalente all’acronimo che identifica il materiale, “PVC”.

Sono così contrassegnati, per esempio, oggetti come cornici, pavimentazioni, contenitori a uso alimentare oppure destinati a conservare prodotti chimici.

Quanto costa smaltire il PVC

Il costo di smaltimento dei rifiuti prevede due componenti: le spese di trasporto e il prezzo effettivo dei trattamenti che viene calcolato al quintale.
Così, anche per lo smaltimento del PVC, occorre calcolare quanto costa trasportare gli scarti alla discarica e aggiungere la tariffa dei trattamenti, che è solitamente sui 45 euro al quintale.


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